Il coronavirus ha rappresentato una tragedia economica per le imprese italiane, soprattutto per quelle realtà micro, piccole e medie che hanno dovuto far i conti con nuove prospettive di fare business e intrattenere relazioni commerciali. Tuttavia, la pandemia sanitaria ha acceso nuovi riflettori sulle opportunità delle vendite online, consegnando innovazione e digitalizzazione per le imprese. Diventa più conveniente vendere online e per molti utenti è definitivamente svanita la barriera culturale dell’acquisto online.
Il commercio elettronico è un’idea inseguita da molti, soprattutto durante e dopo il coronavirus con tutti i negozi chiusi e con la necessità di far vivere la propria attività. Creare un e-commerce è semplice, in pochi giorni si può realizzare un sito con determinati prodotti. Se necessario, si può ampliare la gamma di prodotti in vendita e il target o il mercato di riferimento. Nel 2020, solo il 12% delle aziende italiane opera nell‘e-commerce e il 79% di loro lo fa in ambito consumer. Per questo bisogna fare molto per realizzare vendite elettroniche nel B2C e, in particolare, nel B2B. Il 76% degli utenti e-commerce ha acquistato da mobile nel corso dell‘ultimo anno, contro una media europea del 64%. Dopo il coronavirus le evoluzioni sulle abitudini di consumo cambieranno completamente e i clienti si abitueranno a nuovi tipi di servizi e relazioni con le aziende. Per gli operatori dell‘e–commerce questo è il momento di non rimanere indietro. Alcune aziende hanno già modificato il modello di business per fare fronte all‘emergenza. Le aziende italiane potranno contare su un nuovo bagaglio di esperienza da sfruttare anche quando si assisterà alla totale riapertura. I settori del retail e della logistica sono alla vigilia di una rivoluzione, dove ancora una volta il digitale avrà un ruolo preponderante.
In molti casi, i consumatori online preferiscono fare da sé piuttosto che passare tramite intermediari. Ciò può essere reso possibile attraverso l’integrazione dell’e-commerce con le operations dell’azienda. In tale ambito vi è la possibilità di risultare più competitivi. Infatti, il canale e-commerce B2B può intercettare un maggior numero di aziende e clienti anche al di fuori dei confini nazionali. Gestendo tutto online, un sistema di e-commerce B2B porterebbe anche a una riduzione dei tempi e dei costi di gestione. L’e-commerce sta acquistando grande importanza anche tra gli esperti di nuovi media e dei social network, dato il loro sempre più frequente utilizzo nelle attività di marketing facilitando, tra l‘altro, anche una maggiore interazione tra l‘azienda, gli utenti e i „clienti storici“. Molte strutture pubbliche, anche di spessore, sono rimaste indietro e nel pieno dell‘emergenza sanitaria autorevoli website istituzionali sono divenuti inaccessibili per qualche giorno a causa dell‘affollamento di utenti in rete. Non solo istituzioni pubbliche. Il settore alimentare dell‘e-commerce non era ancora pronto per affrontare il boom avutosi tra marzo e aprile. Molti sono stati gli episodi in cui i siti dove poter fare i propri acquisti online sono diventati lentissimi o addirittura inaccessibili. Per qualche giorno, alcuni website come Carrefour sono divenuti impraticabili ogni qualvolta l‘utente tentava di aggiungere un prodotto nel carrello, altri invece non sono riusciti a reggere il carico delle domande tanto da dover far slittare le consegne di settimane. Risulta importante comporre una mappa in cui posizionare il proprio business e capire come indirizzarlo verso i settori favoriti dalla crisi, oggi, e nei prossimi mesi. Ad esempio, se il business aziendale ieri era la ristorazione, oggi si guarda immediatamente al delivery dei pasti pronti e all‘integrazione della propria attività con le applicazioni. Tutti questi elementi hanno una radice comune: la necessità di una rete internet e di una banda larga diffusa su tutto il territorio e soprattutto in quelle realtà geografiche periferiche, ma produttrici di eccellenza agroalimentare. Una così massiva e rapida innovazione di processo necessita di un accompagnamento in termini di servizi e competenze a supporto. La sovrabbondanza di stimoli e offerte da parte del mercato non semplifica la vita degli imprenditori che devono decidere presto e bene, in un contesto nel quale ogni euro investito conta molto più che in passato. Il ruolo dell‘associazionismo, delle reti d‘impresa e degli esperti di internazionalizzazione ed export digitale nel guidare le imprese è, dunque, importantissimo in questi percorsi inediti e in tempi incerti. Ripensare la struttura aziendale e l‘organizzazione della produzione, con processi tecnologici, impresa 4.0, tecnologia dei blocchi, finanza, gestione d‘impresa e organizzazione innovativa. Un mondo di idee da poter applicare al proprio business.
Domenico Letizia – Giornalista e analista geo-economico