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Nel numero 2

Remote VAN Work: alla scoperta dei borghi rinati tra smart working e digital transformation

Smart Working – Assoprovider finanzia il progetto di Samuel Lo Gioco (vedi)

Remote VAN Work: alla scoperta dei borghi rinati tra smart working e digital transformation
Lo scenario: le nuove pratiche di smart working fanno riscoprire i borghi italiani come destinazione di nomadi digitali.

Il format: attraversare l’Italia alla scoperta delle zone rurali che si ripopolano con esperienze di lavoro da remoto.

Lo smart working è un cambiamento sociale, radicale, uno state of mind, che mette il “vivere da remoto” al centro delle scelte organizzative di un’azienda o di un individuo. Dopo la pandemia e la necessità di distanziamento sociale, operare da remoto è diventata la nuova normalità, capace di conferire ai lavoratori più autonomia, flessibilità e una buona dose di fiducia. Al punto che moltissimi oggi si dicono riluttanti a fare marcia indietro. Tesi avvalorata anche dal World Economic Forum (WEF), secondo cui il 48% dei lavoratori intervistati vorrebbe mantenere parte del proprio lavoro in remoto. E farlo significa poter prendere in considerazione il ritorno ai territori.

In Italia il 72% degli oltre 8mila Comuni italiani conta oggi meno di 5mila abitanti. Ben 2.381 Comuni, dei 5.383 piccoli centri a rischio, sono in avanzato stato di abbandono e i rimanenti sono spopolati. Le cause delle continue partenze senza ritorno sono state la mancanza di opportunità lavorative, di infrastrutture, oltre che di servizi. In un circolo è vizioso di perdita di popolazione, conseguente riduzione dei servizi e di nuovo necessità di spostare i consumi altrove. Un patrimonio storico che però può ritrovare vita grazie alle nuove tecnologie, che consentono di vivere e lavorare in queste piccole realtà e al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che prevede un programma per il ripopolamento di borghi e aree rurali. Una proposta dal forte impatto che vuole liberare territori e lavoratori da un isolamento durato fin troppo. Così il PNRR ha proprio una sezione chiamata “Attrattività dei borghi” dove si enunciano misure di sostegno allo sviluppo economico-sociale delle zone svantaggiate, basate sulla rigenerazione culturale dei piccoli centri e sul rilancio turistico. Come ha affermato il Ministro della Cultura Franceschini: “[…] Bisogna intervenire su quelle centinaia di piccole realtà che hanno un potenziale enorme … E per far ciò è necessario avviare una profonda promozione del patrimonio storico anche grazie alla digitalizzazione e alla banda larga”. Il fenomeno ha avuto un prologo quando la necessità del distanziamento sociale, pur a fronte di difficoltà dovute al digital divide – che affligge molte realtà del nostro paese – ha dato risposte innovative, tali da anticipare di alcuni anni la diffusione di progetti di smart working. Tra queste si è parlato di come la possibilità di operare da remoto abbia consentito a molti expats, ovvero i cosiddetti “cervelli in fuga”, di tornare in Italia, spesso nei loro borghi di provincia del Meridione. In questo l’associazione South Working sta facendo da collettore al fenomeno che può invertire lo spopolamento, particolarmente avvertito nel Mezzogiorno d’Italia.

Il mio progetto Remote VAN Work racconta storie e persone impegnate nel progresso del territorio. È un tour che mira a presentare proprio una serie di esperienze legate alla grande rivoluzione innescata dal lavoro a distanza. Ho ottenuto il Patrocinio della Commissione Europea per un reportage che da’ voce a rappresentanti delle istituzioni e dell’imprenditoria, tutti impegnati a costruire valore per i lavoratori del futuro. Ma non solo, voglio far scoprire i territori nelle loro specificità culturali, dall’arte alla gastronomia. Insieme a me, il protagonista è un VAN attrezzato a ufficio mobile, con il quale attraverso l’Italia alla scoperta di start up innovative, impegnate in questa missione contro il digital divide e lo svuotamento delle piccole realtà. Il mio scopo è narrare un contro-fenomeno che può contrastare la necessità che ha costretto molte persone a migrare nelle grandi città per lavoro, spostando economia e consumi nei grandi centri, in un progressivo depauperamento di capitale umano e materiale dei territori di origine.

Il viaggio – guidando questo incredibile “salotto tecnologico” che offre sistemi altamente professionali per dirette e Web Conference che ho fatto appositamente realizzare – è iniziato la scorsa estate e durerà un paio d’anni visitando borghi da raccontare con il mio storytelling. Esperienze di questa grande trasformazione che ha investito il mondo del lavoro grazie al digitale e sta invertendo la tendenza riportando lavoratori nelle aree rurali. Potete seguire attraverso le dirette social, tramite la lente dello smart working, i territori e la loro cultura che presento attraverso la gastronomia, le attrazioni culturali, la storia, l’arte, le aziende, pubblica amministrazione, paesaggi e tanto altro ancora. Durante le tappe, da Nord a Sud, incontro pure rappresentanti comunali, per raccontare l’investimento che le realtà locali stanno facendo per favorire l’accesso alla rete e le strutture e servizi dedicati ai lavoratori remoto. Stiamo assistendo a una grande trasformazione, sarà bene l’Italia si adegui, lo sanno bene i tanti digital nomads che hanno abbandonato le città, professionisti mobili, creativi e indipendenti che hanno fatto del digitale la propria casa, così da poterla trasferire ogni volta in un luogo diverso. Assoprovider e la rivista Open TLC – nella loro attività, rispettivamente per lo sviluppo di progetti di business attraverso l’utilizzo organico della rete Internet e la sensibilizzazione sui temi del digital divide – sono partner e supporto di questa avventura. L’Italia, in fondo, resta una delle destinazioni più belle dove vivere e lavorare… Restate collegati!

*Samuel Lo Gioco, appassionato di comunicazione e speaker, è fondatore di “Smart Working Magazine” un editoriale di riferimento per la cultura del lavoro del futuro. Eclettico sostenitore del lavoro da remoto, da anni è impegnato a evangelizzare il verbo del lavoro agile attraverso l’organizzazione di eventi dedicati in tutta Italia dove ha invitato importanti esperti del settore.