Matteo Fici, fisico palermitano, uno dei pilastri di Assoprovider sin dalla sua costituzione, attuale tesoriere e responsabile dei programmi di diversificazione produttiva dell’Associazione, è convinto da sempre del ruolo indissolubile mobilità-ICT, ed è stato il promotore, nel 2017, del progetto “INFOMOBPMO” e ha chiarito il ruolo della fondazione nell’ambito della mobilità sostenibile.
“In cosa consiste il progetto?”
“Si tratta di una Fondazione ITS per la realizzazione di percorsi di formazione superiore e la ricerca nell’ambito della mobilità sostenibile.
Cosa sono gli ITS?”
Gli ITS sono Percorsi di Specializzazione Tecnica Post Diploma, realizzati secondo il modello organizzativo della Fondazione di partecipazione, in collaborazione con imprese, università ed enti locali inseriti nel sistema scolastico e formativo”.
“Nella realizzazione del progetto avete riscontrato interesse e partecipazione da parte di enti al di fuori di Assoprovider?”
“Senz’altro. Hanno aderito alla nostra Fondazione un importante Istituto Tecnico Industriale di Palermo, l’ARCES (un noto ente di formazione superiore siciliano), l’Università degli Studi di Palermo, la Città Metropolitana di Palermo, il Comune di Terrasini, e undici aziende partner. Le aziende coinvolte nel progetto rappresentano l’intera filiera dei trasporti. Offriranno l’opportunità di sviluppare i processi di innovazione e carriere professionali fondate su elevate competenze tecniche. “
“A cosa mirano i collaboratori della fondazione?”
“Tutti i partner hanno l’ambizione di trasformare la mobilità urbana ed extraurbana in una smart mobility: spostamenti agevoli, trasporto pubblico innovativo e sostenibile, con mezzi a alto impatto ecologico. Inoltre, sarà necessario lavorare sulla regolamentazione dell’accesso ai centri storici a favore di una maggiore vivibilità e l’adozione di soluzioni avanzate di infomobilità per gestire gli spostamenti di persone e merci a partire dal territorio della Città Metropolitana di Palermo, che comprende 82 Comuni e un milione e duecentomila abitanti. È un’opportunità di assoluto rilievo nel panorama formativo e dell’innovazione italiano, in quanto espressione di una nuova strategia che unisce le politiche d’istruzione, formazione e lavoro con le politiche dell’Industria 4.0.
L’obiettivo generale, infatti, è contribuire al miglioramento della catena del trasporto e al rafforzamento dell’integrazione dei trasporti multimodali da e per la Sicilia attraverso la formazione specialistica nel settore della Smart&Sustainable Mobility.
L’ITS mira, dunque, a creare professionisti che possano inserirsi in realtà eterogenee, dando ampio spazio alle tecnologie ICT considerate abilitanti a tutte le tipologie di mobility management innovativo. Ovviamente Assoprovider metterà a punto in Sicilia le best practice da esportare, subito dopo, su tutto il territorio nazionale.”
“In che modo l’attività è stata finanziata?”
“L’attività iniziale dell’ITS, che in questi giorni ha terminato il complicato iter di riconoscimento della personalità giuridica e di accreditamento formativo, è finanziata dall’Avviso 14/2017 della Regione Siciliana con il contributo del Fondo Sociale Europeo per la selezione di percorsi formativi per il conseguimento di un diploma di tecnico superiore e prevede il conseguimento di una qualifica di V livello EQF (Quadro Europeo delle Qualificazioni) da parte di Istituti Tecnici Superiori (I.T.S.): istituti di eccellenza ad alta specializzazione tecnologica. Grazie ad ITS, Assoprovider entra dalla porta principale nel campo della mobilità sostenibile italiana”.
Assoprovider sulla strada della mobilità sostenibile
“Assoprovider non è solo connettività. È questo il messaggio che siamo impegnati a far passare”. “È proprio il settore della mobilità moderna e sostenibile, che si avvale dell’avanguardia delle tecnologie ICT per innovarsi costantemente” – continua Fici. –
“Pensiamo ai navigatori, integrati ormai in tutti i telefonini, che utilizzano i chip GPS assieme alla mappe stradali.
” L’esempio delle tecnologie ICT applicate ai navigatori integrati dei cellulari fa parte del presente. Per il futuro si sta già lavorando allo sviluppo di tecnologie capaci di giovare non soltanto al singolo, ma all’intera comunità e all’ambiente.
“Il futuro, spiega ancora Fici, – è dei veicoli a guida autonoma, ma non solo. Sono tante le applicazioni, anche meno pubblicizzate, sviluppate nel settore della mobilità sostenibile, confermando l’esigenza globale di vivere e muoversi all’insegna della sostenibilità”.
Con il termine mobilità sostenibile si indicano delle modalità di spostamento in grado di diminuire l’impatto ambientale, sociale ed economico generato dai veicoli privati. Modalità, quindi, capaci di diminuire non soltanto l’inquinamento atmosferico e acustico, ma anche la congestione stradale, l’incidentalità, il degrado delle aree urbane, il consumo del territorio e i costi degli spostamenti. Tutti fattori che influiscono notevolmente sul benessere psicofisico dell’essere umano.
L’UE collabora con tutti gli Stati membri per sviluppare una politica sostenibile in materia di mobilità, l’obiettivo è migliorare la qualità della vita soprattutto nelle città, promuovendo soluzioni di mobilità attiva, come gli spostamenti a piedi e in bicicletta, soluzioni queste, che richiedono il supporto di App, che rendano le informazioni sulla mobilità sostenibile accessibili alla cittadinanza.
“Tali tecnologie – conclude Fici, – se opportunamente sviluppate, assumono un ruolo chiave nella partita alla mobilità sostenibile, manifestandosi come propulsori nel campo dell’educazione alla sostenibilità stessa, educazione che è alla base di ogni rinnovamento culturale.”
Giulia Fici e Giusi Carioto