Trattamento dati

Reg. Trib. di Benevento n. 290/20
Dir. Resp. Dott. Nazzareno Orlando

Continuiamo…Insieme

Nazzareno Orlando

Siamo al secondo numero di Open TLC e questo ci inorgoglisce e ci rafforza nella convinzione che scegliere di puntare su un giornale cartaceo proprio da parte di chi opera sul virtuale , è stata una opzione sicuramente controcorrente ma , strategicamente, valida ! La distribuzione capillare del primo numero, i commenti acquisiti, le proposte giunte in redazione ma anche le poche ed interessanti critiche ,ci hanno consentito di dar vita al prodotto che vi apprestate a leggere. Open TLC era e resta uno strumento messo a disposizione di tutti coloro che vogliono battersi contro il digital divide ma, contemporaneamente, confrontarsi sulle problematiche legate al mondo di internet ,della sua diffusione, della sua crescita in termini qualitativi e di contenuti. La pandemia ha dimostrato quanta efficacia e distribuzione debba avere la rete ed in tal senso ha anche dato la possibilità di constatare che, senza di essa ,era e resta difficile la diffusione del lavoro o della didattica da casa (solo per fare due esempi ) . Ora speriamo tutti di essere arrivati ad un punto di svolta e vorremmo che il momento legato ad una ripartenza concreta e dinamica, fosse anche l’occasione giusta per chiarire ruoli e funzioni, metodi e visioni. La politica, purtroppo, sembra essere ancora distante da alcune questioni fermo restando il suo decisionismo quando si tratta di scegliere e costruire percorsi. Questa distanza crea spesso incomprensioni che si potrebbero superare attivando ascolto e condivisione. La posizione del nostro giornale e dei tanti imprenditori ed operatori che lo seguono e che con esso collaborano… mira proprio a cercare di accorciare le distanze e favorire la risoluzione dei problemi. Per essere ancora più chiari crediamo che puntare esclusivamente sulle grandi capacità di mezzi e di opportunità messe a disposizione dei grandi gruppi di gestione del settore, potrebbe risultare un incomprensibile errore che difficilmente potrebbe essere sanato una volta avviate procedure e concretizzate scelte . Esistono tanti piccoli e medi operatori che sono assolutamente da coinvolgere e premiare per la loro grande professionalità e per la capacità di diffusione territoriale… proprio dove i grandi sembrano essere distratti o disinteressati. La nascita e lo sviluppo del cosiddetto “Operatore di Prossimità“ darebbe risposte immediate alle aziende che rischiano in proprio, garantendo anche sopravvivenza economica e tenuta occupazionale. Un lavoro di sinergia sarebbe ,dunque , auspicabile alle soglie di una sorta di rivoluzione digitale legata al PNRR, ai fondi in arrivo e alle normative im, tra l’altro, proprio dall’Unione. Per far ciò, però, è necessario rendersi conto degli enormi sacrifici portati avanti sinora e ,contemporaneamente, aprire un confronto serrato ed immediato tra pubblico e privato mirato a sanare le falle esistenti e ad aumentare l’efficienza tecnologica e la capacità di fare rete non solo in termini teorici. Esistono , inoltre, tutta una serie di valutazioni da fare ed attivare. Le stesse, partendo proprio dai territori, potranno poi essere estese e interconnesse. Riflessioni che puntano alla capacità di elaborare nuove idee nonché a coniugare sogni e progetti. All’interno delle imprese cui facevamo cenno, infatti, esistono capacità professionali che, troppo spesso, restano nell’anonimato pur basando la loro operatività sull’umiltà dell’approccio e sulla innata qualità di possedere una “vision” complessiva che spesso sfugge proprio a chi opera esclusivamente a grandi livelli. Essere presenti in “prossimità” significa anche poter garantire manutenzione veloce e dignità operativa agli utenti. Significa velocità di risposta e rapporto diretto. Quando decidemmo di dar vita a questa esperienza editoriale, ci chiedemmo proprio come sarebbe stata interpretata una scelta apparentemente fuori dagli schemi e indecifrabile. Oggi siamo certi di aver fatto una scelta saggia e ne siamo ancora più convinti… proprio perché sapientemente abbiamo coniugato conoscenze tecniche con voglia di confronto. La modernità non deve solo esprimersi attraverso la tecnologia. La modernità conserva un senso se affonda le sue radici nella riflessione e nella memoria. E, come cita un noto scrittore, le radici profonde non gelano mai! Questo secondo numero vogliamo quindi che rappresenti un ulteriore stimolo a proseguire per la creazione di un luogo dove poter far confluire le nostre valutazioni e le nostre rivendicazioni. Open, nella nostra bellissima lingua, significa aperto …e, dunque, uno spazio aperto dove incontrarci per costruire e suggerire. Buona lettura a tutti.

Nazzareno Orlando

Direttore Responsabile OpenTLC